15

Royston Tan
Singapore, 2003



Il film è stato presentanto a Roma nel 2003 durante la prima edizione dell'Asian Film Festival. Il regista era presente in sala e prima della visione ha raccontato come si è avvicinato ai ragazzi ripresi nel film, dapprima intimiditi dalla presenza della telecamera e poi coinvolti e portati alla rappresentazione di sè e del loro mondo anche più intimo. Ed è proprio questo che sconvolge nel film, l'assoluta sincerità che traspare, la solitudine delle vite dei ragazzi riempite con una manciata di cose che più che colmare i vuoti servono a frastornare, a sconvolgere.

Benvenuti nel folle mondo della gioventù di Singapore. Scorci di vita di cinque quindicenni, tra risse, piercing, tatuaggi, karaoke, droga, desideri di morte, solitudine, amicizia. Se dal punto di vista narrativo il regista non racconta nulla di nuovo, presentando la solita gioventù degradata e problematica, è dal punto di vista stilistico che il film dà il meglio. Vorticoso, lisergico, videoclipparo, Tan mischia in modo spregiudicato fumetti, videogiochi, video musicali, cartoni animati, senza abbandonare però uno stile documentaristico che emerge nelle situazioni più dure - piercing e tatuaggi dal vivo, un ragazzo che si autoinfligge tagli sulle braccia, un altro che cerca di inghiottire preservativi pieni di exstacy.

15 è un film che diverte e sconvolge, lascia un vago senso di disagio - soprattutto dopo che si viene a sapere, parole del regista, “che il 90percento di quello rappresentato è vero”, e commuove con la sua delicata visione sull’amicizia maschile.


Se con questo film Tan ha mostrato il suo grande talento, è con il film successivo, 4:30 che esploderà la sua idea di cinema tra Wong Kar-wai e Tsai Ming-liang.

Une versione di qualità infima del film è presente qui. Giusto per farsi un'idea...
Il regista ha anche un bel blog.

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