Far East Film 11: Sotto il segno del Thai Action



Iniziamo a far salire l'hype, no?

C’era una volta Ong Bak - Nato per combattere, il film di arti marziali che conquistò la Thailandia, uscì in tutto il mondo, fece innamorare perdutamente Luc Besson e stregò anche gli spettatori italiani. Da quel momento, nei festival e in tutti i circuiti internazionali, non si parlò altro che del suo attesissimo ritorno. E quell’attesissimo ritorno, ora, è confermato: Ong Bak 2, diretto e interpretato dalla leggenda Tony Jaa (e presentato a Bangkok, l’8 dicembre scorso, di fronte a Sua Maestà il Re di Thailandia) sarà uno degli eventi del Far East Film 11!

Al grido di «Real fight is back!», dunque, l’edizione 2009 scalda i motori e innesca ufficialmente il countdown: appuntamento a Udine, tra la sede storica del Teatro Nuovo e gli spazi del Visionario, dal 24 aprile al 2 maggio. Un appuntamento che, con la anteprima europea dell’attesissimo cult movie e un focus di altri 4 titoli, vedrà il grande festival udinese documentare l’ultimo esplosivo fenomeno del cinema popolare made in Asia: il Thai Action.

Il cinema thailandese di arti marziali è tornato alla ribalta negli ultimi 5 anni perché ha ereditato, sviluppandola e amplificandola, tutta l’audacia pionieristica del kung fu hongkonghese anni ‘70 e ‘80 (pensiamo a Bruce Lee e Jackie Chan). Ha ereditato, cioè, l’arte di tenersi lontano dagli effetti speciali, o dall’onnipresente computer graphic, basando i film su acrobazie reali messe in campo con una creatività così spregiudicata da rasentare autentiche soglie di rischio per gli interpreti (all’opera, ovviamente, senza controfigure)! La spettacolare saga di Ong Bak, quindi, e l’altrettanto spettacolare Chocolate (con “una Jackie Chan in versione femminile”, incluso, a sua volta, nell’ampio programma del FEFF 11) hanno catturato l’attenzione di milioni di spettatori, affascinati (appunto) da un iper-realismo duro e puro. Senza compromessi…

Diretto e interpretato, come detto, dal leggendario Tony Jaa, unico possibile erede di Bruce Lee, Ong Bak 2 trasuda fisicità ed è sovraccarico di combattimenti, dal primo all’ultimo minuto: davvero memorabili la scena di lotta sul dorso di dieci elefanti (con tanto di finale acrobatico sulle zanne) e la sequenza di combattimento con le armi antiche, talmente all’insegna della velocità (ma anche della grazia) da mettere a dura prova l’occhio umano! Per la realizzazione del film ci sono voluti più di due anni: le riprese sono iniziate in Thailandia nell’ottobre 2006 all’interno di un set faraonico e utilizzando alcune delle più note località turistiche del Paese.

Tra presente e passato, l’edizione 2009 metterà in rilievo le novità, i trend, gli autori, i maestri di ieri, le scoperte e le rivelazioni che quest’area geografica - a livello mondiale tra le più vivaci e creative - ha prodotto. Una ricca sezione di film-chiave, impreziosita da una serie di incontri tematici pomeridiani, ne ripercorreranno storicamente le tappe raccontando le storie, esplorando l’evoluzione dei mercati e del pubblico e soprattutto portando a Udine le personalità più illustri che da oltre dieci anni il festival ha indagato, presentato e mostrato con intenso entusiasmo e dedizione.

...e questo è il trailer di Ong Bak 2... cinema Thai, l'unico cinema in cui le espressioni di dolore degli attori non sono indice di buona recitazione, ma reale sofferenza...

Commenti

  1. Mamma!
    Non vedo l'ora di gustarmi Chocolate nel mega schrmo del Teatro Nuovo ma soprattutto Ong Bak 2!!!
    Che dici? Ci si vede li? ^__^

    P.S.: ho visto anche The Protector ma mi ha un po' deluso anche se quel super piano sequenza lascia veramente senza parole!!! Ne riparlerò con più calma in settimana ^__*

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  2. Spero proprio di venire quest'anno, ma purtroppo come sempre potrò decidere solo all'ultimo minuto! :(
    Per quanto riguarda questi film action thai c'è da dire che, secondo me, il grande impatto che danno le loro scene d'azione sono anche il loro grande limite... le trame sono inesistenti, e, a parte Tony Jaa che è avvolto da un alone quasi "mistico", si rischia di macinare coreografie su coregografie sempre più spettacolari non veicolate però nè da trame adeguate nè da interpreti all'altezza.
    Di The protector io ricordo solo il pianosequenza, ma la trama l'ho dimenticata cinque minuti dopo aver visto il film (e l'ho visto due volte!!)... così per gli altri... insomma io adoro le mazzate che si danno e le estressioni di sofferenza :) però adesso è ora di fare un passo in avanti, no? Staremo a vedere...

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