The United States of Tara



Steven Spielberg, Diablo Cody, una nuova serie tv in onda sulla Showtime. Ottime premesse. Peccato non del tutto mantenute.

Intanto avviso: ho visto le prime quattro puntate, per cui il giudizio sarà sommario. Magari alla quinta puntata tutto cambierà e la serie diventerà la rivelazione dell'anno...

...se, vabbè... dicevo...

La serie, con protagonista una strabordante Toni Collette, racconta le vicende di Tara, una casalinga (disperata) e felice madre di famiglia - figlio gay e figlia adolescente sulla via della zoccolaggine - affetta da personalità multipla. Nei momenti di crisi, emergono di volta in volta tre personalità: c'è T. edolescente un po' zoccola; c'è Buck, personalità maschile, tutto testosterone, birra e rutti a volontà, e c'è Alice, casalinga perfetta uscita fuori direttamente dagli zuccherosi anni '50.

La serie è divertente, dura poco, e fa passare quel poco tempo in allegria. E qui finiscono le note positive.

Il primo problema è quell'aria alla Juno che emerge in ogni inquadratura. A tratti surreale, a tratti drammatica, poi divertente, poi stralunata, la serie così rischia di perdersi in una narrazione troppo frammentata e in personaggi che divertono ma cui non ci si affeziona.
Secondo problema: sembra che la serie navighi a vista. Non c'è un filo conduttore, una storia cui appassionarsi e per cui trepidare e aspettare con ansia la puntata successiva. C'è solo Tara con le sue personalità, un po' poco per fare una serie intera di 13 puntate, no? E infatti in queste prima quattro puntate la novità sembra già essere esaurita, e le cartucce già tutte sparate. Staremo a vedere se la serie si ripiegherà su sè stessa o rilancerà con nuove idee.

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